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La nostra storia

Benvenuti a bordo!

I kayakers, volontari qualificati, a bordo dei kayak da mare: un aiuto concreto alla Guardia Costiera nel controllo degli specchi d’acqua antistanti lungo le 4.273 miglia nautiche di coste italiane.

In Italia si sono costituti gruppi volontari di “Guardia Costiera ausiliare” che collaborano con la Guardia Costiera dotati di natanti a motore. Alcuni di noi, per senso civico, pagaiano in kayak per mare, oltre che per scopi ludici, sono convinti che possono offrire un aiuto concreto alla Guardia Costiera lungo le coste, le riserve marine rendendosi utili.

Da anni in diversi paesi della Comunità Europea il kayak da mare è definito come natante a sé con specifiche proprie. La nostra normativa vigente non definisce il kayak da mare diverso da jole, pattini, sandalini ecc. sminuendo le sue peculiarità e potenzialità operative. Sarebbe necessario l’adeguamento alle vigenti normative per le sue peculiarità operative per fanalino di coda nei confronti della Francia, Inghilterra e persino USA.

A Torino l’ANMI ha stipulato nel 2011 un accordo di partenariato con la Polizia Locale del progetto “Terre ed Acque” (Allegato C) e con il Parco del Po (Allegato B) per segnalare in diverse occasioni criticità ambientali e comportamentali, raccolta plastica sul Po cittadino e acque lacustri locali. Altre realtà presenti conosciute sono: il Circolo Canoa Catania; la Divisione Canoa e Kayak di Marevivo, Canoa Verde di Genova, ciò dimostra come i tempi sono favorevoli per strutturare la collaborazione tra queste iniziative spontanee con la Capitaneria di Porto Guardia Costiera. La Federazione Italiana Canoa Kayak (FICK), la Federazione Italiana Canoa turistica (FICT), ASD. Sottocosta mostrano attenzione al progetto.


  • Obiettivo

“Sentinelle del mare” può collaborare o integrare la sorveglianza delle acque in cui naviga.

Nello specifico la nostra “sentinella del mare” è posta non su una garrita fissa, ma su una garitta mobile e allungata: il kayak da mare.

Il kayak da mare nello specifico designa la zona operativa: il mare (o lago), a una distanza massima dalla costa di un miglio nautico, come previsto dalla legislazione vigente, o dalle Ordinanze delle locali Capitaneria di Porto.    

       -   Il mezzo

Il kayak da mare: esso è lungo minimo 4,50 mt, fornito di gavoni stagni e cime perimetrali tientibene, a differenza di altri natanti, compreso i gommoni, il kayak ha un pescaggio limitato e una manovrabilità che gli permette di perlustrare specchi d’acqua interdetti alla navigazione sottocosta come secche, scogli. Permette anche di osservare tratti di costa occultati dalla morfologia del terreno per una osservazione da terra da parte delle pattuglie della Capitanerie automunite. Inoltre i mezzi della Guardia Costiera transitano non sottocosta, mentre il kayak naviga con pochissimo pescaggio e vicino alla zona di balneazione.

Il kayak non inquina, non ha costi di esercizio se non l’energia muscolare richiesta al pagaiatore. Ha una notevole capacità di navigazione, in sicurezza con stato del mare 3. Raramente, che io sappia, sono stati necessari dei soccorsi a kayakers nel Mediterraneo. Tra l’altro con l’utilizzo di videocamere tascabili è facilmente osservabile il fondo per l’osservazione subacquea volta ad 

aspetti biologici, di ricerca e segnalazione siti inquinati. La sicurezza è un principio cardine “safety always” un buon kayaker ha sempre indossato l’aiuto al galleggiamento, anche se non previsto dalla legislazione vigente e dovrebbe diventare obbligatorio in mare per via della sicurezza come lo è già per gli acquascooter; attualmente non esistendo amministrativamente lo si può “tenere a bordo” come specifica la nota sulle dotazioni di sicurezza, ma non indossarlo in caso di capovolgimento equivale a non averlo.    

Per svolgere la mansione di “Sentinella del mare” ci si può dotare e spesso sono già in possesso del kayaker responsabile, di dotazioni di sicurezza maggiori rispetto a quelle previste attualmente dalla L. 8 7/07/2003 n. 172 – art.13 relativa alle dotazioni di sicurezza minime da tenere a bordo oltre i 300 mt dalla costa.

Nello specifico:

  1. Aiuto al galleggiamento (50 o 70 Newton) indossato

  2. Paraspruzzi

  3. Pagaia + pagaia di rispetto

  4. Coltello

  5. Kit pronto soccorso

  6. Telefono stagno

  7. GPS

  8.  Orologio

  9.  Catarifrangenti sulla linea di galleggiamento

  10.  2 fuochi a mano rossi e boetta fumogena

  11.  Specchio solare

  12.  Cima di traino

  13.  Fotocamera

  14.  Binocolo

Già tali dotazioni fanno capire la natura diversa da Jole, pattini, ecc.




Un amante del mare e capace kayakista, equilibrato, sensibile alla sicurezza delle persone e alla salvaguardia dell’ambiente con potenziali capacità comunicative e desideroso di collaborare con la Guardia Costiera per sentirsi partecipe di un progetto di protezione dell’uomo e dell’ambiente marino.

Il candidato “Sentinella del mare” ovviamente sarà in grado, al momento della proposta di adesione, di offrire delle buone performance di navigazione supportate da attestati comprovanti la partecipazione a corsi di addestramento rilasciate dalla Federazione F.I.C.K. (Federazione Italiana Canoa kayak), dalla UISP, da Sottocosta, dalla F.I.C.T. (Federazione Italiana Canoa Turistica e dalla inglese BCU (Britsh Canoe Union).



Dimostrare adeguate conoscenze legislative in alcune materia di nautica da diporto già didatticamente pianificate nei manuali per il conseguimento della patente nautica (Allegato D), o 

impartite dalla Capitaneria di Porto o altre attività formative dedicate. Gli incontri per evitare costi e contagi Covid si terranno in video conferenza sulla collaudata piattaforma ZOOM.


- Esempi pratica operativa


Generalmente durante la settimana si lavora, per cui le uscite in mare o sui laghi sono concentrate durante i week end, durante tutti i mesi dell’anno, giorni in cui c’è più movimentazione da diporto. Operativamente le Sentinelle del Mare posso agire in due modi:

- prima di giungere nella località prescelta inviano una mail con allegato il modulo A in modo da far sapere che in quello specchio d’acqua ci sono Sentinelle disposte a dare un contributo qualora richiesto;

- interventi autonomi:

  1. segnalazione avvistamento meduse in avvicinamento zona balneazione;

  2. segnalazione di inizio incendi.

5) un praticante di wind surf non riesce a tirare su la vela per stanchezza, o per un crampo, stiramento e simili. Lo si può affiancare e farlo poggiare sul kayak aspettando il gommone di servizio, o staccare la vela, assicurandola al Paddle float (galleggiante), e trainarlo sulla tavola in sicurezza;

6) Un nuotatore che raggiunta la boa dei 200 mt dal bagnasciuga si rende conto che ha problemi a tornare a riva, lo si può fare attaccare a prua del kayak, per controllarlo meglio e trasportarlo sulla batimetrica se tranquillo, o lanciargli il paddle float se in panico, e assisterlo a distanza;

7) un pedalò, et simili, si allontana troppo dalla riva o si appresta a superare una punta dove dietro sappiamo c’è mare o molto vento;

8) canoa affittata in spiaggia, conducente, non allenato, con crampo impossibilitato a pagaiare, lo si traina grazie alla cima di traino;

9) segnalazione relitto, o oggetto galleggiante pericoloso per la navigazione;

10) segnalazioni spadare;

11) raccolta plastiche et simili


- Costi


Nessun costo reale, il kayaker ha già il suo kayak e dotazione personale.

Le eventuali verifica attitudinali delle qualità richieste, potrebbero essere valutate o da responsabili regionali su Moduli di verifica concordati con la Capitaneria, per snellire le procedure, o dalla Capitaneria stessa presso le Capitanerie di Porto in orario di servizio abbattendo i costi di gestione.

                                                                                           

Dott. Antonino Pusateri

Socio Benemerito ANMI

Consigliere (AG) Gruppo di Torino

Referente Sez. Kayak “Qajait”

Tel. Mobile +39.3473534714

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